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I fenomeni della collisione e dell’elettrocuzione sono spesso sottovalutati quando si considerano le minacce alle popolazioni animali. Per gli uccelli in particolare rappresentano, però, uno dei maggiori fattori di mortalità, che è dovuta a due distinte cause: la collisione contro i cavi (elettrificati e non) e l’elettrocuzione. Nel primo caso l’animale durante il volo, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità, impatta contro i cavi riportando ferite spesso mortali. L’elettrocuzione colpisce invece in particolare gli uccelli con aperture alari di grandi dimensioni, quando questi si posano sul traliccio, aprendo le ali per riprendere il volo, toccano con entrambe le ali i fili elettrici, chiudendo il circuito e rimanendo così fulminati.

Dalla raccolta di dati preliminari è emerso, ad esempio, che in provincia di Sondrio, su un campione di 98 individui di Gufo reale (specie in allegato I della Direttiva Uccelli) recuperati privi di vita, la causa di decesso del 66% di questi è direttamente collegata alla presenza di linee elettriche; in particolare nel 72.3% dei casi è stata accertata la folgorazione come causa di morte, nel 7.7% la collisione e nel 20% dei casi il rapace è stato raccolto alla base degli elettrodotti ma non è stato possibile definire con precisione la causa di morte (Bassi & Ferloni 2007). Anche Aquila reale e Nibbio bruno, specie nidificanti in quest’area, possono essere soggetti allo stesso fenomeno.

Più difficile è stimare l’impatto delle linee sospese sulle popolazioni delle 5 specie di galliformi quali fagiano di monte, pernice bianca, coturnice, francolino di monte e gallo cedrone, tutti presenti sull’arco Alpino. Queste specie sono inserite negli allegati I e II della DU, nonché nelle categorie di interesse a livello europeo (SPEC) e di protezione a livello mondiale (liste rosse IUCN). Studi condotti in Francia e in Scandinavia hanno evidenziato come la collisione contro i cavi aerei e i cavi elettrici possa costituire una delle principali cause di mortalità per i galliformi.

Esistono diverse soluzioni tecniche che consentono di eliminare o almeno arginare tali fenomeni; in Italia sono stati già realizzati esempi di collaborazione tra Enti Gestori di Aree Protette e Aziende di Produzione elettrica che hanno portato, in pochi anni, all’adozione di rigorose misure di tutela (posatoi sopraelevati sui tralicci, spirali e segnalatori visivi per ridurre il rischio di impatto contro i cavi, interramento di alcuni tratti di linea, etc) come avvenuto nel Parco Regionale del Delta del Po, nel Parco Nazionale dello Stelvio, nella Comunità Montana del M. Amiata e nell’Oasi WWF di Burano.

Nel progetto Life Gestire 2020 (Azioni A12 e C19) si è scelto di concentrare l’azione di mitigazione degli impatti nella fascia Alpina e prealpina della Regione, in particolare nelle province di Sondrio, Bergamo e Brescia. Qui, infatti, si ritrovano le maggiori popolazioni delle specie di interesse, oltre che linee di distribuzione provenienti dalle numerose centrali idroelettriche presenti nel territorio e linee ad alta tensione provenienti da oltre confine. A queste vanno aggiunti i cavi sospesi non elettrificati dei numerosi impianti di risalita per lo sci e la presenza di teleferiche utilizzate per il trasporto di materiale alle malghe e ai rifugi, nonché utilizzati per i lavori forestali.

Per tentare di arginare questa problematica occorre, quindi, prevedere la messa in sicurezza delle linee elettriche e i cavi sospesi, su larga scala. E’ necessaria un’azione di attenta pianificazione, condivisione e prevenzione del fenomeno, lavorando a stretto contatto con gli attori locali, così da avviare un percorso virtuoso che possa portare nel futuro ad un risultato tangibile in tutta l’area. Per questo è stato realizzato un database georeferenziato delle principali linee elettriche (AT e MT) e dei cavi sospesi classificati in base alla pericolosità per l’avifauna e alla fattibilità degli interventi di messa in sicurezza delle stesse. Sono state, quindi, individuate le tipologie di intervento, in accordo con gli enti gestori (Azione A12). Qui puoi scaricare la relazione che accompagna il database.

Nel corso dell’azione si sono sensibilizzati i gestori delle linee elettriche, cercando di costruire un rapporto di collaborazione duraturo nel tempo perché azioni di mitigazione degli impatti entrino nelle pratiche aziendali da qui agli anni a venire.

Grazie alla collaborazione con e-distribuzione a partire da febbraio 2021 hanno preso il via i lavori di messa in sicurezza contro l’elettrocuzione di oltre 10 km di linee a Media Tensione. (Azione C19), nelle province di Brescia, Bergamo e Sondrio.

Inoltre e-distribuzione entro la fine del progetto metterà in sicurezza all’interno del proprio piano di manutenzione pluriennale un’analoga lunghezza di tratti ad elevata pericolosità tramite interramento o sostituzione con Elicord, così che verrà scongiurato sia il pericolo di collisione che di elettrocuzione.

A questi interventi si aggiungeranno poi quelli finanziati con fondi complementari del Parco dello Stelvio e del Comune di Valdidentro, che porteranno alla messa in sicurezza di buona parte delle linee MT presenti all’interno del Parco.

Si stima che questi interventi consentiranno di proteggere oltre 10 coppie di Gufo reale, nonché molte altre specie che subiscono gli impatti di queste infrastrutture.

Queste azioni si auspica siano da stimolo anche all’avvio di future iniziative autonome di messa in sicurezza attuate dai singoli proprietari, amplificando l’effetto dell’azione su larga scala.

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