Le aree umide

La Lombardia è caratterizzata da un importante sistema di zone umide naturali che ospitano consistenti popolazioni di specie appartenenti all’avifauna acquatica, molte delle quali incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli. A questo sistema si aggiungono alcune zone umide artificiali che hanno acquisito nel tempo notevole importanza per la conservazione delle specie.

Dai monitoraggi e dagli studi intrapresi negli ultimi anni sono emerse, però, delle situazioni non ottimali per lo stato di conservazione delle popolazioni di specie legate alle diverse tipologie di zone umide. Tali situazioni sono legate principalmente a tre fattori: l’evoluzione verso stadi più maturi degli ambienti acquatici, non più adatti ad ospitare le specie, il degrado degli habitat e il disturbo antropico.

Per questo è necessario intervenire, sia all’interno che all’esterno dei siti Rete Natura 2000, con alcune azioni di miglioramento ambientale che consentano di ripristinare le condizioni ottimali per la sopravvivenza e lo stato di conservazione delle popolazioni stesse.

Per favorire la presenza degli uccelli acquatici e migliorare lo stato di conservazione dei Siti RN2000 che il ospitano, sono stati messi a sistema i dati relativi alla loro distribuzione e abbondanza e sono state prodotte schede tecniche di intervento che individuano le azioni e i siti prioritari per migliorare lo stato di conservazione dell’avifauna legate alle zone umide. Queste contengono informazioni su caratteristiche delle specie target, le minacce e gli interventi di miglioramento o creazione degli habitat, nonché azioni di mitigazione del disturbo, per contrastare o mitigare le pressioni che minacciano le popolazioni di queste specie, oltre che favorire un miglioramento complessivo dello stato di conservazione degli ecosistemi acquatici. Ogni scheda riporta l’elenco dei siti prioritari di intervento, nonché le possibili fonti di finanziamento.

Le schede sono state prodotte da Lipu e dal Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Pavia con il Supporto di ERSAF e Regione Lombardia, nell’Azione A11 e nascono dal lavoro di campo e indagine bibliografica svolto dal Dipartimento in questi primi due anni di progetto, nonché da un confronto con gli enti territoriali e da esperti e appassionati conoscitori dei luoghi che hanno dato il loro contributo.

Con la seconda fase di progetto sono state avviate le azioni concrete di intervento (C15, C16, C17) coordinate da Regione Lombardia, con il supporto tecnico di Lipu, dove attraverso specifici bandi gli Enti gestori potranno mettere in partica gli interventi individuati sul loro territorio.

Nelle pagine dei diversi ambienti potete trovare le singole schede dedicate. Qui è disponibile la scheda introduttiva, in italiano e in inglese:

Le aree montane e forestali

Gli uccelli delle aree forestali, benché il loro trend a livello generale è positivo si trovano a dover subire diverse pressioni derivante dagli interventi di gestione dei boschi. Le specie saproxiliche, ossia quelle che dipendono in qualche modo dal legno morto, come i Picidi o gli Strigiformi, sono quelle più sensibili a questi interventi. Per questo il Life Gestire 2020 ha previsto una serie di azioni per la loro conservazione, descritte nella sezione specifica.

Le altre specie a rischio sono quelle di aree aperte, che sono interessate oltre che dagli impatti dovuti all’alterazione degli habitat anche da altri fattori spesso meno noti e considerati: l’impatto con i cavi aree e il disturbo antropico. Per questo Life Gestire 2020 ha deciso di dedicare a questi impatti due azioni ad hoc (maggiori dettagli nelle sezioni dedicate).

Per avere maggiori informazioni sulle azioni dedicate all’avifauna potete contattare la Lipu all’indirizzo federica.luoni@lipu.it.

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