Parco Ticino: gli interventi di miglioramento della garzaia di Cascina Portalupa

Nell’ambito del progetto Life Gestire 2020 (azione C15 “Interventi per il ripristino e miglioramento delle garzaie esistenti e la riduzione del disturbo ai siti”) sono stati effettuati gli interventi di mantenimento e miglioramento della garzaia di Cascina Portalupa, dove nidificano diverse specie di ardeidi. Il costo degli interventi di gestione idraulica e selvicolturale, che ammonta a 27mila euro, è stato finanziato in larga parte con un bando di Regione Lombardia, di cui era beneficiario il Parco del Ticino.

Localizzazione degli interventi

L’area interessata dagli interventi si trova nel Parco del Ticino, sul territorio del comune di Vigevano (PV), ed è interna al sito Natura 2000 “Garzaia della Cascina Portalupa” (ZCS IT2080013).

Motivazione dell’intervento

L’area d’intervento è caratterizzata da un’area boscata, che dall’estremità settentrionale, situata in prossimità della Cascina Fontanella, si sviluppa verso sud in direzione della Cascina Portalupa, allargandosi progressivamente e venendo ad assumere una conformazione “a goccia”.

Presso la Cascina Fontanella si trova uno stagno di piccola estensione, alimentato da acque risorgive, da cui si dipartono due canali. Sia la superficie a stagno che i due canali, in particolare il canale lungo il confine nord dell’area boscata, presentavano marcati segni di interrimento, a causa dei mancati interventi di manutenzione ordinaria, cioè della mancata rimozione dei sedimenti accumulati sui fondali.

Il bosco, compreso tra i due canali, è costituito da un’alneta ad Ontano nero. In diversi casi erano evidenti segnali di collasso a causa dell’età vetusta dei soggetti arborei. Sono presenti, in forma del tutto sporadica, alcuni esemplari di Farnia e di Salice bianco. A tratti, la copertura forestale risultava discontinua, con aree occupate da dense macchie di Salix cinerea, o addirittura prive di specie legnose, dove la vegetazione presente è costituita da erbacee, in particolare Phragmites australis e Carex acutiformis. Infine, in prossimità della Cascina Fontanella, c’era una fascia a Phyllostachys aurea (bambù) di circa 200 metri quadri di estensione.

Gli interventi realizzati

Sono state realizzate operazioni di spurgo del fondo dell’area a stagno e del canale lungo il confine settentrionale dell’ontaneta. La rimozione dei sedimenti fangosi ha interessato l’area a stagno lungo il lato settentrionale (limitrofo ai seminativi) e lungo il lato meridionale (limitrofo al prato stabile). Su entrambi i lati si è proceduto con la rimozione dei sedimenti partendo dalle sponde dello specchio d’acqua e procedendo verso l’interno per circa 6 metri lineari, operando quindi su di una superficie complessiva di 300 metri quadri. Inoltre, sono stati rimossi alcuni tronchi presenti lungo le sponde, mentre sono stati rilasciati quelli più distanti, che si ritiene possano rivestire una funzione di rifugio per la fauna.

Un’analoga operazione di rimozione dei sedimenti fangosi è stata effettuata sul canale settentrionale, sia nel tratto incluso nella proprietà del Parco del Ticino (di circa 175 metri lineari), sia nel tratto fuori proprietà (di circa 160 metri lineari), per un tratto complessivo di 335 metri lineari.

Gli interventi forestali erano finalizzati alla creazione all’interno dell’alneta di tre buche di 30 metri di diametro ciascuna, per una superficie complessiva di circa 2.120 metri quadri. All’interno delle buche è stato realizzato il taglio di quasi tutti i soggetti di Ontano nero presenti, con una duplice finalità:

  • ringiovanire l’età del popolamento, costituito in buona parte da soggetti piuttosto vetusti, tramite la creazione di nuove ceppaie;
  • creare “isole” dove la copertura forestale, costituita da soggetti arborei di taglia minore, favorisca la nidificazione delle diverse specie di ardeidi secondo quanto previsto dalle linee guida tratte dalle schede tecniche predisposte dalla LIPU nell’ambito del progetto Life Gestire 2020.

Sono state rilasciate le piante morte in piedi presenti nelle aree, in quanto utilizzate da alcune specie ornitiche (picidi) per la nidificazione e/o la ricerca di cibo.
Complessivamente, è stato effettuato il taglio di 72 soggetti di Ontano nero e di 32 soggetti di Robinia.

È stato effettuato anche un intervento di rimozione del bambù radicato in prossimità della Cascina Fontanella.

Inoltre, sono state messe a dimora delle specie autoctone. Le piantine forestali sono state posizionate lungo i perimetri delle buche create all’interno dell’alneta e sulla fascia liberata dalle Robinie, utilizzando specie igrofile e mesoigrofile di portamento basso-arboreo ed arbustivo (Prunus padus, Frangula alnus, Viburnum opulus). In sostituzione del bambù, che mascherava la testa del fontanile dalla strada, è stato messo a dimora un filare di biancospini.


Credits
: foto di copertina di Valerio Lanci

top