È arrivata la primavera e nei cieli notturni sono tornati a volare i pipistrelli. Questi piccoli mammiferi necessitano di tutela, sono utilissimi all’agricoltura e all’uomo e noi non abbiamo nulla da temere da loro, ma godono tradizionalmente di una fama non proprio positiva, alla quale ora si è aggiunta anche la preoccupazione per il possibile legame con il coronavirus responsabile della pandemia di COVID-19. Per questo è essenziale una corretta informazione, alla quale intendiamo contribuire con il seguente testo, elaborato da Associazione Teriologica Italiana, Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri, Sportello Pipistrelli e Progetto Life Gestire 2020.
Il risveglio dei nostri pipistrelli: perché è importante tutelarli
Come ogni anno tornano a volare nei nostri cieli notturni i pipistrelli, nei boschi, in campagna, e qualcuno anche in città. Malgrado la fama non proprio positiva non abbiamo nulla da temere da questi animali selvatici discreti, che necessitano invece di una stretta tutela.
Con la fine dell’inverno la natura si risveglia, anche se purtroppo quest’anno siamo costretti ad osservarla dietro le finestre delle nostre case.
Durante il giorno, i canti degli uccelli ci annunciano la fine dell’inverno. Di notte invece, le sentinelle della primavera sono i pipistrelli, che tornano a volare nei nostri cieli, a caccia di insetti. Da dove arrivano? Perché all’improvviso appaiono numerosi? L’inverno è un periodo
difficile per i pipistrelli, le temperature sono rigide, il cibo scarseggia e questi piccoli mammiferi vanno in ibernazione.
Al rialzo delle temperature, i pipistrelli tornano ai propri quartieri estivi. Le femmine sono già gravide, e devono nutrirsi abbondantemente per dare alla luce piccoli sani e forti. Nel periodo dei parti, creano colonie più o meno numerose, chiamate nursery dove, stando insieme, tengono al caldo e al riparo i piccoli. I maschi, invece, sono solitari, e cercano dei posti freschi per riposare.
In Italia ci sono 35 specie di chirotteri che costituiscono un prezioso patrimonio di biodiversità della nostra penisola. I chirotteri che vivono in Italia sono di piccole dimensioni e sono insettivori, il che li rende anche particolarmente utili per l’uomo: una femmina gravida o in allattamento può mangiare in una sola notte l’equivalente del suo peso in insetti, fornendo un grande servizio all’agricoltura e all’uomo… naturale e decisamente biologico!
Purtroppo, il 70% delle specie di chirotteri italiani è a rischio di estinzione. Le cause sono di origine antropica e tra le principali vi sono la perdita e il degrado degli habitat naturali in cui questi animali vivono (consumo di suolo e disboscamento), l’uso massiccio di pesticidi per l’agricoltura e, non ultima, l’uccisione diretta da parte dell’uomo. Nonostante l’importanza che rende alto il valore conservazionistico dei pipistrelli, persistono tutt’oggi maldicenze ancora inspiegabilmente molto vive nell’immaginario collettivo ma, si sa, si tratta solo di superstizioni. La verità? I pipistrelli sono animali selvatici e non hanno nessun interesse a entrare in contatto con le persone e non si avvicineranno mai a noi spontaneamente.
Alle miscredenze tradizionali, ora si aggiunge la preoccupazione per il possibile legame dei chirotteri con il coronavirus responsabile della pandemia di COVID-19. Ma come non dobbiamo temere che un pipistrello decida di incastrarsi nei nostri capelli, allo stesso modo non dobbiamo temere che i nostri pipistrelli possano contagiarci con questo virus.
Se è vero che il virus SARS-COV-2 è probabilmente arrivato all’uomo a partire da specie asiatiche di pipistrelli, è altrettanto vero che un virus riesce a infettare specie diverse da quelle per cui si è evoluto solo attraverso un lungo e complesso meccanismo. I virus sono infatti in grado di attaccare determinate specie e non altre. Può però accadere, in condizioni rare e molto particolari, che avvenga uno spillover, cioè un “salto di specie”: un virus, come nel caso di SARS-COV-2, muta e riesce a infettare un ospite nuovo. Una volta fatto il salto di specie con successo, il virus è adattato al nuovo ospite, e passa a nuovi individui attraverso i suoi simili. Nel nostro caso: SARS-COV-2 è ora un virus umano e i pipistrelli non hanno più alcun ruolo nel contagio.
Ma quando accade il salto di specie? E perché nell’ultimo secolo si sta verificando così di frequente? Mai come in questo periodo la terra è stata sfruttata al di sopra delle sue possibilità. Il virus non arriverebbe a mutare e a diventare patogeno per gli umani se non si creassero condizioni di estremo degrado ambientale, come la deforestazione che elimina gli habitat idonei per la vita degli animali selvatici e li costringe a entrare in contatto con noi. O come le condizioni dei mercati alimentari che imperversano in Asia, e che si pensa abbiano dato origine alla mutazione di SARS-COV-2, dove animali selvatici e domestici vivono in strette gabbie in condizioni di promiscuità. La cattura, la cattività, l’ambiente insalubre creano negli animali un estremo stress, che ne abbassa le difese immunitarie. Ecco come si crea per il virus la condizione ideale per tentare il salto di specie, e, se gli andrà bene, di propagarsi.
E qui torniamo ai nostri pipistrelli e al perché non dobbiamo spaventarci se li osserviamo attorno a noi, come anche chiarito dalla recente comunicazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). I pipistrelli hanno degli speciali adattamenti, connessi al volo, che consentono loro di non ammalarsi o di avere infezioni lievi in presenza di alcuni ceppi virali. Ma senza lo spillover quei virus non sono di per sé un pericolo per altre specie. E se i chirotteri non vengono disturbati non abbiamo nulla da temere.
La maggior parte dei chirotteri vive in contesti naturali, ed è minacciato dalla perdita di questi stessi habitat, mentre alcune specie possono utilizzare gli edifici in alternativa ad altri rifugi naturali. I pipistrelli sono presenze molto discrete e non interagiscono direttamente con noi: li osserviamo nelle serate estive a caccia di insetti, mentre ci aiutano nella protezione delle colture agricole e ci liberano da un bel po’ di zanzare che pullulano nei mesi estivi. I pipistrelli sono ottimi vicini di casa e sono specie tutelate per legge sia in Italia che in tutta Europa.
Nel caso rinveniste una colonia o un esemplare in difficoltà, sul sito del Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri (GIRC) è riportato un elenco di esperti da contattare a seconda della regione in cui vi trovate. Gli esperti vi spiegheranno in dettaglio le norme di comportamento da osservare.
Inoltre, Regione Lombardia, con il progetto LIFE IP GESTIRE 2020 finalizzato alla tutela della biodiversità, ha messo in campo molte importanti azioni per la tutela dei chirotteri, tra cui l’apertura dello “Sportello pipistrelli”, che fornisce informazioni e tutte le indicazioni necessarie sul soccorso di pipistrelli in difficoltà.
Per approfondire l’argomento virus SARS-COV-2 trovi qui il comunicato dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
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