Due lupi salvati in Lombardia, ora al CRAS Monte Adone

Il 23 aprile un esemplare di canide viene recuperato, stremato e debilitato, dalle acque del Naviglio Grande a Milano, dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano. Lo stesso giorno un altro canide viene recuperato dai vigili del fuoco di Lonato (BS), in collaborazione con l’ATS di Brescia. Storie simili, circostanze eccezionali: entrambi gli animali recuperati come cani lupo cecoslovacco hanno fatto sorgere rapidamente il dubbio nei veterinari che in realtà non si trattasse di semplici cani privi di microchip, ma che si trattasse in realtà di lupo, a tutti gli effetti. E così si è avviata rapidamente una rete di collaborazioni e contatti tra i diversi enti coinvolti, canile sanitario, veterinari dell’ATS di Brescia di Milano, Regione Lombardia e Cras del Monte Adone, centro specializzato nel recupero e riabilitazione di fauna selvatica in difficoltà che ha preso in carico gli animali per il loro recupero e successivo rilascio.

 

La presenza del lupo in Lombardia non è una novità: presente già ormai da vent’anni con branchi stabili lungo il crinale dell’Appennino, incluso l’Oltrepò Pavese, il lupo sta ricolonizzando naturalmente nuovi territori. La Lombardia, al crocevia di differenti rotte di espansione e finora marginalmente interessata a questo fenomeno , vede ora un aumento delle segnalazioni della specie sul territorio.  In tale dinamica le valli fluviali assumono un importante ruolo di corridoio ecologico per la dispersione degli individui: il Parco del Ticino, a seguito del fototrappolaggio di un individuo nel  2017, ha avviato in collaborazione con le Università di Pavia e Milano Bicocca uno specifico piano di monitoraggio , rilevando la presenza di alcuni individui nel Parco, probabilmente giovani in dispersione alla ricerca di un nuovo territorio dove insediarsi. Il lupo è inoltre presente da qualche anno con un branco nell’Alto Lario, e con alcuni individui singoli in Provincia di Brescia, Bergamo e Sondrio. Recentemente una coppia è segnalata nel bresciano al confine con il Trentino.

Da dove arrivano quindi i due lupi? E’ ipotizzabile che il lupo recuperato dal Naviglio arrivi dal Parco del Ticino, mentre per quello recuperato a Lonato è possibile fare diverse ipotesi: individuo proveniente dagli appennini, dall’Alto Garda o dalla – neanche troppo lontana- Lessinia. Le indagini genetiche aiuteranno a capirne meglio la provenienza. E’ importante ricordare che un lupo in dispersione è capace di percorrere diverse centinaia di chilometri, attraversando anche zone antropizzate, strade e corsi d’acqua.

 

Regione Lombardia lavora per la coesistenza del lupo con le attività antropiche: grazie anche ad alcuni progetti europei come LIFE Wolfalps e Gestire2020 e alla collaborazione con gli enti territoriali, la Regione supporta gli allevatori nell’adozione degli strumenti di prevenzione, monitora la presenza del lupo, contribuisce a diffondere le corrette informazioni sulla biologia del lupo e su  come comportarsi in caso di incontro.

 

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