Cremona: ripristinati tre siti riproduttivi degli Aironi

Nell’ambito del progetto Life Gestire 2020 sono stati portati a termine tre interventi in provincia di Cremona, finalizzati al ripristino, al miglioramento e alla riduzione del disturbo dei siti di riproduzione degli aironi. Il costo complessivo degli interventi è stato di 20.848 euro, di cui quasi l’80% è stato finanziato da Regione Lombardia attraverso un apposito bando.

Gli insediamenti di aironi in provincia di Cremona sono relativamente recenti, cioè risalgono agli anni ’90 del secolo scorso, e sono spesso caratterizzati da forti criticità. Sono pertanto necessari degli interventi mirati per assicurare la conservazione di questi uccelli nel medio-lungo periodo.

Gli interventi sono stati realizzati in corrispondenza di tre garzaie che presentano delle criticità legate alla fortemente ridotta estensione degli ambiti utilizzati per la collocazione dei nidi e che si trovano nel comune di Soncino, a nord e nei comuni di Castelverde e Pozzaglio ed Uniti e nel settore centrale della provincia.

Obiettivo dei lavori era, dunque, l’estensione o la realizzazione di nuovo boschi, adatti ad accogliere i nidi di questi uccelli, al fine di evitare la scomparsa delle colonie ora presenti. I nuovi consorzi arborei consentiranno, nell’arco di qualche anno, di estendere le località adatte all’insediamento delle coppie riproduttive.

Concretamente, gli interventi nelle tre aree hanno le seguenti caratteristiche:

Sito “Cave Danesi”: nelle superfici individuate per il miglioramento forestale si procede alla collocazione a dimora di astoni di salice grigio che, come già verificato in altri settori del sito, raggiungono nell’arco di pochi anni dimensioni tali da consentirne l’utilizzo da parte degli ardeidi. Sulla parte più elevata e asciutta delle strutture emergenti, previo abbattimento di parte dei vecchi pioppi ibridi senescenti e nel rispetto del rinnovo spontaneo, costituito soprattutto da olmo e ciliegio, si possono collocare a dimora ontani, salici bianchi e farnie.

Sito “Cascina Ca’ del Bosco”: in questo sito si procede al rimboschimento con criteri strettamente naturalistici di una parcella di almeno 0,5 ha, attraverso la messa a dimora di un consorzio forestale riconducibile alle varianti meno igrofile degli ontaneti, poiché i suoli garantiscono comunque una buona disponibilità d’acqua e questa tipologia di vegetazione risulta la più gradita agli Ardeidi coloniali.

Sito “Cascina San Domnino/scuola di Brazzuoli”: anche qui, su una superficie di almeno 1000 m quadrati, si procede alla messa a dimora di un consorzio forestale riconducibile alle varianti meno igrofile degli ontaneti.

Immagini dagli interventi realizzati

Garzaia ZSC Cave Danesi

La garzaia mista sul saliceto arbustivo ormai degenerato. Si nota la saturazione del sito idoneo alla collocazione dei nidi ed è evidente il rischio che il progressivo spalcamento delle piante morte comporti l’inidoneità dell’area ad accogliere la colonia.

Una delle porzioni di “argine” individuate per la sistemazione. Si nota l’imponente colonizzazione da parte del rovo, che impedisce il rinnovo della componente legnosa.

Un’altra porzione dell’area di intervento prima dei lavori.

Su uno degli “isolotti” d’intervento con inizio delle azioni di sgombero delle piante morte e del rovo.

Interventi di messa a dimora del corredo arboreo-arbustivo previsto dal progetto.

Uno degli isolotti a rimboschimento concluso (nella stagione autunnale).

Garzaia della Cascina Ca’ del bosco a Castelverde 

L’aspetto dell’area incolta destinata ad accogliere il bosco igrofilo previsto dal progetto. Nonostante sia schiacciata da una nevicata, è evidente il vigore della formazione a rovo che la ricopre interamente.

Gli interventi di riduzione del rovo effettuati con motofresatrice teleguidata. Il mezzo cingolato consente di operare senza danneggiare troppo lo strato superficiale del suolo, idromorfo ed assai fragile.

Il rimboschimento nell’estate successiva.

Giovani garzette già involate, osservano i lavori di manutenzione stando posate sulla fascia di indaco bastardo lasciata a “protezione” dell’area.

Garzaia della scuola di Brazzuoli (Pozzaglio ed Uniti)

Una porzione dell’area di intervento alla conclusione dei lavori. L’area è delimitata da una recinzione.

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