Carugate (MI): riqualificate aree umide del Bosco Villoresi a favore del tritone crestato

A Carugate (MI), nel Bosco Villoresi, è stato realizzato un intervento di riqualificazione di due aree umidi esistenti a favore di Triturus carnifex (tritone crestato).

L’intervento, dal costo complessivo di 14.149 euro, è stato finanziato interamente da un bando di Regione Lombardia, con beneficiario il Comune di Carugate. Gli interventi sono stati realizzati nell’ambito dell’Azione C10 (“Realizzazione interventi per il miglioramento dello stato di conservazione di Salamandra atra, Rana latastei, Triturus carnifex, Pelobates fuscus insubricus, Bombina variegata ed Emys orbicularis”) del progetto Life Ip Gestire 2020.

L’area dell’intervento e le criticità rilevate

L’area oggetto dell’intervento è localizzata nel comune di Carugate (MI). Con una prossima Variante Generale al PGT vigente sarà integrata nel vicino Plis Parco Agricolo Nord Est (P.A.N.E.).


Localizzazione di Carugate

L’area si trova nella fascia centrale dei fontanili, cioè l’area a maggiore concentrazione di fontanili in Lombardia, caratterizzata da un mosaico di fasce boschive relitte, fontanili, rogge, canali di irrigazione, zone umide, piccoli canneti, ambienti agricoli, prati stabili, incolti e finali. Si tratta, quindi, di una zona strategica per la conservazione della biodiversità nella Pianura Padana lombarda e di particolare importanza, in quanto preserva significative popolazioni di numerose specie ittiche endemiche, svariate specie di uccelli, la Rana di Lataste, il gambero di fiume autoctono e rare specie di odonati e coleotteri acquatici.

L’area, inoltre, si trova lungo la sponda destra del Canale Villoresi ed è identificata come Bosco Villoresi, il quale è costituito prevalentemente da farnia, olmo campestre, carpino bianco, sambuco nero, pallon di maggio, biancospino, rosa canina e con una superficie di 1 ettaro. L’Oasi Bosco Villoresi è nata dalla collaborazione tra il Comune di Carugate e il WWF locale ed è in gestione al P.A.N.E.

All’interno del Bosco Villoresi sono presenti due aree umide, delle quali una è ben conservata e ospita una popolazione significativa di tritoni. L’altra ha dimensioni più ampie e si presenta in asciutta per un periodo maggiore di tempo, fatto che ne impedisce la colonizzazione stabile da parte delle limitrofe popolazioni di tritoni e altri anfibi.


L’area dell’intervento in dettaglio

Descrizione dell’intervento e obiettivi

Il progetto ha previsto una prima operazione di decespugliamento delle sponde delle aree umide e, laddove necessario, della vegetazione cresciuta nell’invaso. Si è, poi, resa necessaria la riattivazione del sistema dei canali interni al Bosco Villoresi, operazione essenziale per il funzionamento dell’intero sistema: l’acqua proveniente dal Villoresi, attraverso i canali presenti ed oggi in parte interrati, permette l’alimentazione dei due stagni.

Successivamente è stata eseguita la risagomatura del fondo e delle sponde delle due aree umide sopra menzionate, oggi invase da vegetazione. Questa operazione è stata ritenuta necessaria al fine di ricreare le migliori condizioni della vita acquatica anche in periodi estivi, caratterizzati da un forte riscaldamento dell’acqua, nei periodi siccitosi e nei periodi invernali con presenza di ghiaccio.

Infine, le due aree umide sono state impermeabilizzate attraverso la posa di un materassino bentonitico o di una guaina in policloruro di vinile.

La manutenzione per i 3 anni successivi è a carico del P.A.N.E.

Immagini dell’intervento

Credits: foto di copertina di Constantinos Photiou

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